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NBFC – Spoke 6: sostenibilità sociale, biodiversità e comunicazione strategica

Milano, 16 ottobre 2025 – Nel panorama della ricerca italiana sulla biodiversità, il progetto NBFC – National Biodiversity Future Center rappresenta una delle più importanti iniziative di sistema, con l’obiettivo di connettere scienza, innovazione, ambiente e impatto sociale. Tra i suoi nove spoke tematici, lo Spoke 6 – Biodiversità e Benessere dell’Uomo, si concentra su un aspetto sempre più centrale: come la biodiversità, studiata e tutelata, possa incidere direttamente sulla salute e sulla qualità della vita delle persone.
MiRò affianca lo Spoke 6 come consulente per la gestione delle attività di mediazione e comunicazione, svolgendo un ruolo chiave nel raccordo tra i referenti scientifici dei tavoli di lavoro e le agenzie coinvolte nella produzione di contenuti. Questo significa ascoltare, interpretare e trasformare la complessità della ricerca in messaggi comprensibili, rilevanti e coerenti per i media, le istituzioni e il grande pubblico.
Un progetto articolato in quattro tavoli di lavoro
Lo Spoke 6 è strutturato in quattro tavoli di lavoro, ognuno dei quali affronta il rapporto tra biodiversità e salute da un’angolazione diversa: dallo studio dell’esposoma urbano alla bioprospezione vegetale, dalle biotecnologie sostenibili all’analisi del valore economico e sociale della biodiversità.
Tavolo 1 – Biodiversità, esposoma e stile di vita in ambito urbano
Coordinato dalla Prof.ssa Rachele De Giuseppe (Università di Pavia), questo tavolo esplora il concetto di esposoma, ovvero l’insieme dei fattori ambientali cui un individuo è esposto fin dal concepimento e che, in sinergia, influenzano la sua salute.
Nel contesto urbano, dove si stima che entro il 2050 vivrà circa il 70% della popolazione mondiale, diventa prioritario modulare l’esposoma attraverso soluzioni naturali e interventi mirati.
L’obiettivo è studiare come le Nature-based Solutions (NbS), come barriere verdi e infrastrutture verdi-azzurre, possano mitigare l’impatto ambientale e ridurre l’incidenza di malattie croniche (obesità, diabete, malattie cardiometaboliche, neurodegenerative). Il tavolo utilizza modelli bioinformatici, analisi omiche, studi di coorte e intelligenza artificiale, come Exposome-Wide Association Study (ExWAS) e machine learning.
Tavolo 2 – Bioprospezione e Bioattività
Guidato dalla Prof.ssa Flavia Guzzo (Università di Verona), il secondo tavolo studia la flora italiana e marina come fonte di molecole bioattive per applicazioni farmaceutiche, nutraceutiche e alimentari. L’obiettivo è trasformare la ricchezza della biodiversità nazionale in risorse concrete per la salute umana.
L’output di questo tavolo non è solo scientifico, ma anche economico e industriale, aprendo la strada a nuove filiere sostenibili in ambito pharma, food e wellness.
Tavolo 3 – Biotechnology and Biodiversity
Condotto dalla Prof.ssa Paola Branduardi (Università di Milano-Bicocca), questo tavolo analizza le potenzialità biotecnologiche della biodiversità urbana, trasformando materiali di scarto in risorse ad alto valore aggiunto.
Si tratta di un approccio che unisce economia circolare, sostenibilità e innovazione, per generare soluzioni industriali a partire dai rifiuti, con un impatto positivo sull’ambiente e sull’economia urbana.
Tavolo 4 – Biodiversità, Restoration Economy e Impatto Sociale
Il quarto tavolo, coordinato dai Prof. Flavio Ceravolo, Stefano Denicolai e Michele Rostan (Università di Pavia), esplora il valore socio-economico della biodiversità e le sue implicazioni sulle politiche pubbliche, il mercato del lavoro e la formazione.
Attraverso studi di caso su aziende che integrano la biodiversità nel proprio modello di business (dalla cosmetica all’edilizia), web scraping dei portali lavoro e interviste a testimoni privilegiati.
Questo tavolo lavora per offrire a imprese, istituzioni e cittadini strumenti concreti di transizione ecologica e culturale, favorendo una restoration economy basata su competenze, equità e innovazione sociale.
Biodiversità come motore di salute e innovazione sociale
Lo Spoke 6 del progetto NBFC rappresenta una sfida ambiziosa e necessaria: tradurre la biodiversità in benessere, salute e opportunità economiche, mettendo al centro la sostenibilità sociale.
Grazie al lavoro congiunto di università, centri di ricerca e professionisti della comunicazione, sta emergendo un nuovo modo di pensare il rapporto tra uomo e natura: più integrato, più consapevole, più orientato al futuro.
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